martes, 11 de mayo de 2021

Pirati e orizzonti infiniti!





Protagonisti di infinite peripezie, dai buffi personaggi delle favole, passando per i coraggiosi avventurieri dei romanzi giovanili, fino agli spietati e affascinanti navigatori della letteratura per adulti, non c'è scampo dai pirati!  Tutti/e abbiamo sognato di solcare i mari, aprire forzieri pieni d'oro e gioielli, abbandonare porti sicuri infrangendo cuori e combattere con spada e cappello sul ponte traballante di una nave in tempesta. Le storie sui pirati sono un classico intramontabile della letteratura.

Mh. 

Qui e in Germania, più che in Italia a mio avviso, il mondo editoriale (e non solo) fa grandi sforzi per superare gli stereotipi che i classici intramontabili ripropongono a tutte le età. Quella del pirata, ad esempio, è sempre stata una figura che, nell'immaginario comune, è preferibilmente maschile, forte, con carattere avventuroso, senza scrupoli, rude. Senza contare, ovviamente, le eccezioni, tendenti al comico o al nostalgico. 

Tuttavia ultimamente troviamo un'ampia scelta di pirati di ogni sorta: bambine, nonne, fifoni, gatti, cani, orsetti e via dicendo. In libreria la serie di avventure di  Daniela la pirata, una bambina che, nel primo racconto dovrà superare una serie di prove di forza e coraggio prima che la ciurma di pirati, tutta al maschile, finalmente accetti che anche lei è una pirata, è senz'altro tra i nostri albi più venduti. 

Qualche tempo fa mi sono trovata con un papà alla ricerca di un libro che lo aiutasse a spiegare l'uguaglianza di genere a sua figlia. Per l'età della bambina ci siamo limitati, in tema pirati, a sfogliare, oltre Daniela, Small Saul (di cui mi pare non esista una traduzione italiana) e Il piccolo pirata Serafino, due bambini che, per motivi differenti, si trovano, come Daniela, ad essere rifiutati da altri pirati prima di riuscire a dimostrare di meritare la loro considerazione (entrambe le storie, nel titolo, fanno seguire accompagnano il nome del protagonista a "piccolo": un caso?).

Insomma, la conclusione a cui siamo arrivati è stata che abbiamo personaggi pirata di ogni tipo eppure ognuno di loro deve scontrarsi con il loro essere diversi dal "Pirata". Ecco, maschi e femmine possono trovarsi, purtroppo, nella spiacevole situazione di non essere considerati "abbastanza". Possiamo considerare questo un superamento di uno stereotipo? In parte. Tutto dipende da qual è il messaggio che vogliamo trasmettere. Perché queste storie ci parlano di personaggi non convenzionali ma, velatamente, non smettono di riaffermare la validità dello stereotipo. Tutti/e possiamo essere pirati, libertà! Pero attenzione, non dimenticate che il "Pirata" è un uomo,  forte, rude e avventuroso. 
  
Considero un grande passo avanti il fatto che da uno stereotipo si arrivi, attraverso lo stesso racconto, al suo superamento. Però credo che siamo ancora lontani dal poter insegnare ai bambini e alle bambine l'uguaglianza e, soprattutto, la diversità attraverso le favole. Oggi sono aperte le porte alla varietà, ma resta necessaria la specificazione: questo personaggio sta agendo in modo diverso.  

Ecco, per il momento sugli scaffali di libri dedicati ai bambini e alle bambine è così che, quasi sempre, fa capolino la diversità: cancellata, finalmente, però in grassetto, perché sia visibile. 




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